Etichetta: Mille Plateaux | Anno: 2003 | Genere: Ambient, Drone

E’ difficile parlare di un album che ti ha emozionato, sopratutto se la sua musica si inserisce in uno di quei generi musicali “di nicchia-nicchia” che difficilmente ha una grande platea. Tutto questo per dire che sto parlando di un album di “elettronica / rumorosa / ambient” o “musica per stati d’animo da 4.00 del mattino” come ebbe a definirla lo stesso Hecker…

Ma non mi va di scrivere come un recensore, ne tanto meno di riempirmi la bocca di termini tecnici anche perchè non ne sono capace e c’è chi lo sa fare meglio (vedi Manuel per esempio… o comunque le ottime webzine Ondarock e Sentireascoltare), quello che volevo raccontarvi invece, è ciò che ho provato ieri sera tornando a casa.

In macchina con i finestrini abbassati… quell’aria estiva ma non soffocante… le luci di una Roma versione notturna, la Roma dei giorni feriali e non quella caotica del weekend… i monumenti illuminati… i viali alberati fruscianti per la leggera brezza estiva… i semafori lampeggianti. le poche macchine per strada.

Beh, quell’atmosfera notturna combinata con Radio Amor di Hecker a medio (diciamo medio/alto) volume ti manda in una dimensione parallela. Sembra tutto ovattato, vedi tutto sotto una luce nuova, non vorresti piu’ fermarti e vagare cullato dalle melodie di Tim e dalle luci della città fino all’alba.

Dateci un ascolto, merita.


GiampaoloM

Ascolto Musica, vado a Concerti, Scatto foto. Vivo a Roma.

1 commento

Tim Hecker – Ravedeath, 1972 | Diari Musicali · 19 Novembre 2011 alle 23:58

[…] a Tim Hecker questo non è MAI successo. Seguo Hecker da quel capolavoro di Ambient-Glitch di nome “Radio Amor” , fulgido esempio di come sia possibile creare melodie ipnotiche spezzettando e riducendo in […]

 

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