Etichetta: Asthmatic Kitty / Rough Trade | Anno: 2005 | Genere: Folk, Songwriter

Sufjan è un eclettico cantautore americano. Un altro, direte voi. Si, un altro. Considerate tuttavia, che dopo un esordio quando era al college con un cd caciarone di elettronica sgangherata (e piuttosto cacofonica e discutibile) il buon Sufjan decide di cimentarsi in un compito facile facile, ovvero comporre un album per ciascun stato americano (considerate che sono appena 52…).

L’album di cui vi voglio parlare (Illinois) è solo il secondo di questa serie. Qui Sufjan alterna classici brani folk stile “voce e banjo” (che suona divinamente) a pezzi incredibilmente orchestrati (sentitevi la stupenda Chicago), ed a ballate dolci o placide (l’altra perla, la prima canzone dell’album con titolo lunghissimo e che è stata la mia sveglia per mesi).

Molti considerano Illinois addirittura tra i dischi del decennio. Dalla mia posso dire che l’album, nonostante i suoi 22 brani e 70 minuti di durata scorre piacevole con degli ottimi guizzi (le canzoni sopra citate + altre perle sparse qui e li). Sicuramente i pezzi + orchestrati potrebbero risultare indigesti a chi non ama il genere, ma, ripeto, quest’album mi stupisce ad ogni ascolto.

Le capacità melodiche di Stevens sono innegabili e la varietà delle soluzioni compositive presenti nell’album (ballate, pezzi magniloquenti, brani folk/country), non trasformano l’album in un insieme dismogeneo di canzoni, anzi. Lo rende piacevole in ogni situazione e momento. Io, ad esempio, che sono molto umorale nei miei ascolti non ho problemi ad ascoltarmi i pezzi + delicati e malinconici quando sono triste e quelli + orchestrati e magniloquenti quando voglio allegria. Insomma, splendido.

Cito: “Momenti più raccolti, in cui il Nostro rispolvera banjo e chitarra acustica, viaggiano fianco a fianco ad ariose sortite pop coadiuvate dall’Illinoisemaker Choir, quartetto di voci femminili, che marchia a fuoco le melodie. Stevens ha qui creato un’opera che sfugge davvero a definizioni e paragoni, un’opera dal tema circoscritto nello spazio ma assolutamente fuori dal tempo, dalla quale emerge con forza la figura di un artista maturo, completo e ricco di un talento particolarissimo, che lo rende unico nel pur affollato panorama dei songwriter statunitensi di questi anni. Per quanto l’eterogeneità del lavoro possa spiazzare ai primi ascolti, la constatazione meravigliata della sua ineccepibile accuratezza tecnica cede ben presto il passo alla scoperta dei tanti piccoli, diversi gioielli in esso racchiusi”

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GiampaoloM

Ascolto Musica, vado a Concerti, Scatto foto. Vivo a Roma.

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