Label: Ropeadope Records | Anno: 2017 | Genere: Contemporary Jazz

Ok, non sono certo un esperto di Jazz. Anzi. Fino a qualche anno fa non ero neanche così attratto del genere (se si escludono pietre miliari di mostri sacri come Miles Davis o Keith Jarrett).

Ma come sempre più spesso accade, bisogna solo attendere di imbattersi nella giusta traccia. Nell’album che ti stupisce. Nella giusta combinazione. Così, prima gli Alfa Mist, ora questo Christian Scott aTunde Adjuah, poi chissà (vedi i GoGo Pinguin).

In particolare il nostro trombettista di New Orleans tire fuori un album in cui l’anima jazz è completamente amalgamata e mischiata con elementi di generi diversi, anche distanti dal Jazz.

E qui sta il bello del disco. Un mix nel quale la tromba di Scott fraseggia con basi elettroniche, trap, dub, funk, soul, hip hop. L’amore di Scott per la musica pop si evidenzia anche nella cover di Videotape dei Radiohead. Ma in generale stupisce la capacità di unire la sua tromba con le sonorità più disparate, dote davvero rara, sopratutto se si considera che il nostro è del 1983.

Ma l’album non è solo contaminazione e sperimentazione, ci sono anche gran bei pezzi Jazz che possiamo definire “classici” (Unringing November o la Title Track su tutte).

Insomma, un disco che potrebbe attratte una fetta di pubblico trasversale, incuriosita dalla basi elettroniche, per poi farsi ammaliare dalla tromba di Scott e dalla sua classe.

Brani in evidenza: AvengHer, The Emancipation Procrastination, Ruler Rebel


GiampaoloM

Ascolto Musica, vado a Concerti, Scatto foto. Vivo a Roma.

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