Volevo qui riflettere a voce alta sul perchè “In Rainbows” non smette di piacermi…

Quando usci “Ok Computer” il suo ascolto mi segno profondamente, le loro canzoni erano cosi distanti da quello che ascoltavo solitamente ovvero la musica che usciva da radio Deejay o MTV.

Fu anche dall’ascolto di quell’album, del video di Paranoid Android registrato a notte fonda su di una videocassetta e rivisto centinaia di volte, che mi illumino sul fatto che potevano esistere musica e musicisiti non sdoganati sui canali tradizionali. Musica e musicisti da scoprire… Poi venne Audiogalaxy e i miei orizzonti musicali esplosero…

Ma parlavo dei Radiohead, di come “Ok Computer” non mi colpisca più come una volta, e cosi tutti gli altri loro album (con una leggera eccezione per Amensiac e successivo Live che hanno certi pezzi da sballo…)

Poi esce “Hail to the Thief” e mi dico che la carriera dei Radiohead è finita. Sono famosi (enorme deterrente per me nell’ascolto di una band), hanno fatto i loro Masterpiece (per me Ok Computer e Kid A / Amnesiac), quindi saluti e baci.

Poi esce “In Rainbows”. Lo compro solo perchè l’idea di bypassare le Major mi sembrava ottima e meritava il mio supporto monetario (12€), poi, una volta che l’ho comprato (in MP3), tanto vale che gli do un ascolto no?

Così inizio ad ascoltarlo e ascolto, dopo ascolto, dopo ascolto, il disco cresce, cresce, cresce…

 Insomma, nonostante non sia per nulla innovativo o originale (ma chi l’ha detto che ogni album lo debba essere?) questo “In Rainbows” risulta per me un vero gioiello che sta egregiamente superando la prova distanza. Lo inizi, e fino a che non sei arrivato all’ultima canzone pare un’eresia interromperlo.

Grandi Radiohead!


GiampaoloM

Ascolto Musica, vado a Concerti, Scatto foto. Vivo a Roma.