Giusto due parole veloci su questo dischetto. Ovvero quando l’Ambient incontra il Dubstep. Ambient cupa, spessa e profonda come i bassi che pervadono e scorrono in ogni pezzo.
cito dal forum di Ondarock:
“atmosfere claustrofobiche e inquietudini crescenti che si presentano sotto forma di minaccia costante. Non c’è un solo punto dove il disco si allenti, e a fare da contrappunto c’è la costruzione di un muro sonoro che nella sua stabilità disperante evoca mali oscuri (no, non ci sono ossa frantumate). Rimandi bristoliani alleggeriscono la tensione salvo poi diventare una vera e propria orgia sensoriale.”
Incredibilmente cinematrografico, sembra la colonna sonora di un noir. Bellissimi suoni, una tensione costante lungo tutto il disco, un piacere altissimo malgrado la cupezza e l’attitudine claustrofobica che consuma dal basso.
Un disco da non ascoltare a casa da soli, inquietante e cupo come pochi. Qualche pezzo non proprio riuscito, ma nel complesso vale un ascolto. Anche due.